TARANTO - Si ammalò per l'amianto: il Tribunale del Lavoro riconosce la pensione anticipata e condanna l’INPS a pagare gli arretrati!
Pubblicato da redazione in Taranto · 1 Ottobre 2024
Tags: cronaca, ambiente, salute, amianto, Tribunale, del, Lavoro, pensione, anticipata, INPS
Tags: cronaca, ambiente, salute, amianto, Tribunale, del, Lavoro, pensione, anticipata, INPS

Il giudice monocratico Miriam Fanelli ha condannato l'Inps a pagare in
favore della ricorrente, la somma di oltre 58mila euro a titolo di arretrati
(dall'1 ottobre del 2018 all'1 luglio 2021, ovvero quando aveva ottenuto la
pensione 'quota 100'), oltre accessori e rivalutazione con le decorrenze di
legge.
Sono stati riconosciuti i benefici pensionistici previsti per il periodo
1993-2003, in aggiunta a quelli già riconosciuti dall'Inail per il periodo
1979-1992.
"Dalla documentazione in
atti - scrive il giudice nella sentenza - si desume che nel periodo successivo
al 1992, per cui la ricorrente chiedeva il riconoscimento
dell'esposizione", la stessa "continuava a svolgere le medesime
mansioni per cui l'Inail (con sentenza del 10 settembre 2019,) aveva già
riconosciuto l'esposizione qualificata ad amianto".
Sotto tale profilo, "la
ricorrente - è detto ancora nella sentenza - risulta aver lavorato come
impiegata tecnica nel settore navalmeccanico dal 1984 al 2012 e il curriculum
lavorativo della ricorrente non evidenzia alcun mutamento di mansioni".
Vi è inoltre prova del
requisito "della natura professionale della malattia - sottolinea il
giudice del Lavoro - da cui è affetta la ricorrente, quale conseguenza
dell'esposizione protratta ad amianto già dimostrata dalla stessa anche per il
periodo 1993-2003".
Le risultanze della consulenza medica "consentono
di affermare - si aggiunge - che la neoplasia ovarica diagnosticata alla
ricorrente può essere posta in connessione (quantomeno) concausale con
l'esposizione ad amianto avvenuta nel corso dell'attività lavorativa espletata
dalla stessa dal 1979 al 2013".