TARANTO - Assalti dei cinghiali in provincia: a causa dei sinistri pagati danni agli automobilisti per 650mila euro; la proposta è di 'Caccia aperta tutto l’anno'!
Pubblicato da redazione in Taranto · 29 Settembre 2024
Tags: cronaca, territorio, animali, agricoltura, protezione, animali, Assalti, dei, cinghiali, sinistri, automobilisti, Caccia, aperta
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Sono i numeri riscontrati in provincia di Taranto solo nell’ultimo
triennio legati agli assalti incontrollati da parte di cinghiali.
Gli attacchi avvengono nelle campagne del Tarantino, in particolare nei
comuni del versante occidentale, Ginosa, Laterza, Castellaneta, Palagianello,
Palagiano, Massafra e Martina Franca.
«Sarebbe da stolti pensare di vincere l’emergenza installando protezioni
perché viviamo in un territorio di vasta estensione» dice Vito Rubino,
direttore Cia per l’area Due Mari.
«Più di un terzo dei danni riscontrati in provincia di Taranto è
riconducibile al territorio di Castellaneta».
«La buona volontà della Regione
Puglia – aggiunge Rubino – di catturare i cinghiali con gabbie metalliche e di
formare dei cacciatori di selezione si è scontrata con i tempi della burocrazia
mentre l’agricoltura, inerme, resta a guardare e ogni giorno fa la conta dei
danni.
Servono interventi immediati perché i cinghiali sono in continuo aumento
sia numericamente che come peso di ogni singolo capo, che ora può anche
superare il quintale. Oltre alla tutela del comparto agricolo c’è in gioco
anche la sicurezza stradale e l’incolumità fisica degli automobilisti».
Cia parla di vera e propria “pandemia agricola”.
«Servono azioni forti,
decise e coordinate per salvaguardare vite umane, produzioni agricole e reddito
alle famiglie. Tradotto in soldoni basterebbe consentire di cacciare il
cinghiale tutto l’anno, anche nelle aree protette come il Parco delle Gravine e
nelle aree definite circa 30 anni fa come zone di ripopolamento e cattura.
Andrebbe aggiornata la vecchia
legge 157 del 1992, che ha 32 anni.
A nostro avviso – conclude Rubino
– non c’è altra soluzione se non l’abbattimento del cinghiale in ogni
territorio senza distinzione di sesso, età e dimensioni, per tutti i 365 giorni
l’anno».
«La burocrazia – dice l’associazione Cia Due Mari – deve subito
lasciare il campo ad azioni concrete: una volta per tutte va tutelata la
salute, la sicurezza dei cittadini e il futuro del comparto agricolo».