GROTTAGLIE - Falso cieco truffa l’Inps per oltre 150mila euro: indagati quattro medici della commissione Asl che avrebbero attestato il falso!

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GROTTAGLIE - Falso cieco truffa l’Inps per oltre 150mila euro: indagati quattro medici della commissione Asl che avrebbero attestato il falso!

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Pubblicato da redazione in Grottaglie · 5 Agosto 2024
Tags: cronacatruffaciecofalsociecoinpsinvalidomedicicommissioneasl
Avrebbe intascato oltre 150mila euro, dal 2016 al 2023, come cieco assoluto e, grazie alla complicità del medico curante e di tre membri della Commissione Asl, sarebbe riuscito a truffare l’Inps e farla franca per diversi anni: per tutti, la Procura di Taranto ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini.

Il provvedimento sarebbe scaturito al termine dell’inchiesta guidata dal pm Antonio Natale.

Secondo il magistrato, il 77enne si sarebbe rivolto ad un medico che falsamente avrebbe accertato la condizione di completa cecità dell’occhio sinistro, oltre a una visione annebbiata dell’altra pupilla.

Questa disabilità visiva sarebbe stata poi confermata dalla Commissione medica specializzata della Asl di Taranto.

Una truffa che, secondo gli inquirenti, avrebbe permesso al grottagliese di percepire in modo illegittimo, un’indennità mensile da parte dell’Ente previdenziale, per ben 7 anni e che avrebbe fruttato, come detto, circa 150mila euro.

Nel mirino della procura ionica, oltre all’uomo, è finita una dottoressa 60enne originaria di Lecce che, per il pm, si sarebbe resa responsabile, nel suo incarico di pubblico funzionario, di certificare una disabilità inesistente al paziente.

Con loro, sono accusati del reato di truffa aggravata e continuata all’Inps, anche altri tre medici: due tarantini, rispettivamente di 68 anni e 61 anni e un collega 59enne di Barletta che, in qualità di membri valutatori delle istanze di invalidità, avrebbero, come già detto, falsamente riconosciuto la condizione all’uomo, consentendogli di perpetrare la truffa ai danni dell’Istituto.

Spetterà ai legali della difesa entro il termine dei 20 giorni, presentare memorie, produrre documenti, o consentire ai loro assistiti di sottoporsi a interrogatorio, fornendo una versione alternativa dei fatti contestati, per non rischiare di andare a processo.



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